Dal 4 al 6 gennaio, 41 suore della provincia d’Europa si sono riunite a Parigi, nella casa madre di Auteuil, per un capitolo provinciale, organizzato come parte della preparazione del capitolo generale (un incontro di suore della congregazione provenienti da tutto il mondo per discernere le priorità per i prossimi sei anni) che si terrà a Parigi durante il mese di luglio. Di seguito un resoconto di Suor Alma:
La gioia di essere una provincia.
La nostra provincia è composta delle ex-province del Regno Unito (Scozia e Inghilterra), Itala ed Europa del Nord (Belgio e Lituania) ed esiste da soli cinque anni! In questi cinque anni, ci siamo adoperate a creare comunione tra di noi. Non è stato facile, con quattro lingue diverse, diverse storie e tradizioni, e un certo rimpianto per l’esperienza delle provincie ‘monoculturali’… Abbiamo fatto molti passi avanti: conoscerci reciprocamente e capirci nei capitoli e nelle assemblee, le visite, le comunità miste, video conferenze sui nostri paesi rispettivi, lo scambio di notizie, gruppi di lavor, preghiera in comune, le visite della provinciale e del suo consiglio… In questo capitolo in preparazione del capitolo generale, abbiamo rivisitato la nostra storia e preso coscienza di questo processo, che ci ha portato ad essere veramente sorelle in una stessa provincia!
La gioia di accogliere le nostre differenze reciproche senza pragonarci o giudicarci.
Impariamo a godere di una vita più ampia e facciamo esperienza del fatto che è possibile avanzare assieme verso una stessa meta senza necessariamente seguire lo stesso percorso, come suor Kotryna Danguolė ci ha fatto notare nel suo discorso di apertura. I presenti il primo giorno, virtualmente o di persona, hanno rappresentato il gruppo variato di persone che si sentono responsabili del carisma dell’Assunzione perchè lavorano nelle scuole, animano gruppi di spiritualità, o svolgono altri impegni pastorali o di servizio ai migranti.
Diminuzione e cura
Kotryna Danguolė ci ha ricordato che la nostra provincia nasce da un processo di riduzione causato dalla scarsità di vocazioni, dall’invecchiamento delle suore e dalla diminuzione delle forze. Si rende quindi necessario ridurre le nostre missioni e la nostra presenza. Ci troviamo in questa dinamica, come la chiesa in Europa in generale. Tutto ciò può essere vissuto con rimpanto, ma anche come una grazia, perchè anche la vecchiaia può essere vissuta come una missione!
Abbiamo parlato a lungo della cultura del prendersi cura: prendersi cura delle nostre sorelle nelle tappe finali della loro vita, prendersi cura dei malati e dei giovani, che si danno totalmente alla missione e all’animazione delle comunità. Come ci ha detto suor Rekha, dobbiamo prenderci cura delle relazioni, della nostra ‘voce interna’ e della nostra società con la loro missione cruciale di accogliere i migranti ed educare i giovani. Le suore di tutte le età non mancano certo di zelo!
La grazia di essere nella casa madre
Essere a Auteuil è stato un dono. Gli apparecchi per la traduzione simultanea si sono rivelati necessari per noi, ma soprattutto abbiamo ricevuto la grazie di essere nel cuore della congregazione, di visitare il museo, di pregare con Santa Maria Eugenia, di celebrare una bella liturgia internazionale, di incontrare la comunità generale e di conoscere la comunità della casa che ci ha accolte. Abbiamo potuto concludere con una festa con una visita a sorpresa della Befana, con un concerto di fisarmonica e un gioco lituano che ci ha fatto ridere di cuore!