Carissime Sorelle e Amici:
La festa di Santa Maria Eugenia in questo anno giubilare evoca molte benedizioni di speranza. Il mese scorso abbiamo celebrato il 50° anniversario della beatificazione di Maria Eugenia, che ci ha invitato a perseguire i nostri percorsi di santità. Un paio di mesi fa, la Chiesa ha celebrato la consacrazione del nuovo altare della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi, dove sono state poste le reliquie di Santa Maria Eugenia. Questo ci riporta all’esperienza di conversione di Anne Eugenie a Notre-Dame, quando ascoltò il sermone quaresimale di Padre Lacordaire, e ci ricorda la nostra esperienza fondamentale di Dio. Inoltre, nel suo sermone quaresimale di quest’anno, Papa Francesco ci invita a “camminare insieme nella speranza”, in linea con il motto dell’anno giubilare, per diventare “Pellegrini della speranza”[1].
Il concetto di “pellegrinaggio” è legato alla fondazione della Congregazione. In uno dei suoi quaderni personali, Maria Eugenia ricorda che l’idea di fondare una congregazione religiosa “che portasse il nome dell’Assunzione” fu rivelata all’Abbé Combalot durante il suo pellegrinaggio a Sant’Anna d’Auray.[2] Inoltre, Maria Eugenia si recava spesso in pellegrinaggio ai santuari mariani.[3] Incoraggiò anche l’inizio del Pellegrinaggio Nazionale a Lourdes con Padre d’Alzon, che continua a essere celebrato ancora oggi. La sua testimonianza di vita e i suoi scritti dimostrano che Santa Maria Eugenia di Gesù era una vera “pellegrina della speranza” che fissava il suo sguardo su Gesù Cristo e dedicava la sua vita all’estensione del Regno di Dio.
I suoi scritti dimostrano che Maria Eugenia concepisce la sua vita come un viaggio spirituale, un “pellegrinaggio”, anche se non usa questa espressione.[4] Il concetto di pellegrinaggio è profondamente radicato nei temi biblici del viaggio della fede, della resistenza e della fiducia nelle promesse dell’alleanza di Dio. Sebbene sia nata e cresciuta in una famiglia benestante, la prima vita di Eugenie fu segnata da molte perdite, tra cui la morte della sua amata madre, che la portarono a cercare un significato più profondo nella vita. La sua esperienza di conversione nella Cattedrale di Notre Dame le rivelò il potere di un viaggio spirituale, dandole la forza di dedicare la sua vita interamente a Dio e di trasformare la società attraverso l’educazione cristiana. Da quel momento ha iniziato il suo pellegrinaggio spirituale con Cristo, cercando di capire come poter servire Dio in un mondo pieno di sofferenza e incertezza.
Maria Eugenia presenta il pellegrinaggio di Gesù – la sua intera vita e missione – come modello per il nostro viaggio terreno.[5] Il pellegrinaggio di Gesù iniziò con la sua incarnazione. Come Abramo, che lasciò la sua patria per obbedire a Dio (Gen 12:1), Gesù lasciò la gloria della sua dimora celeste per intraprendere il suo pellegrinaggio terreno (Gv 1:9.14). L’intera vita di Gesù fu un viaggio da un luogo all’altro, chiamando le persone al pentimento, annunciando la buona novella ai poveri, guarendo le persone e predicando il Regno di Dio di giustizia e pace. La sua vita e la sua missione furono un viaggio di obbedienza alla volontà del Padre (Gv 4:34), che raggiunse il suo culmine con la morte in croce (Fil 2:8). E Gesù completa il suo pellegrinaggio terreno attraverso la sua resurrezione e il suo ritorno al Padre (Gv 20:17). Quindi, per Maria Eugenia, seguire Gesù significa intraprendere un pellegrinaggio di speranza che dura tutta la vita in “assoluta conformità alla volontà di Dio”[6].
Maria Eugenia Ciò che intendo per mentalità da pellegrino è la prospettiva che permette di vivere nella speranza nonostante le prove e le sfide. Maria EugeniaIl viaggio della vita è segnato da molte difficoltà, che vengono superate grazie a una perseveranza piena di fede e a una speranza incrollabile nella provvidenza di Dio. Secondo la visione di Maria Eugenia, i pellegrini hanno una fede profonda, che permette loro di andare avanti con speranza anche quando non vedono il percorso completo.[8] Essere un pellegrino della speranza non significa ignorare le lotte della vita e le sofferenze del mondo. Significa affrontarle con coraggio, confidando in Dio anche quando la speranza sembra impossibile.[9] Nei momenti di prova e di dubbio, ciò che sosteneva la speranza di Maria Eugeniaera la sua convinzione che “è Dio che guida tutto; nessuna mano più amorevole, nessuna più saggia, può guidarci verso il nostro destino”.”[10] Maria Eugenia voleva che “lasciassimo crescere le nostre radici solo in cielo”.[11]Come figlie e figli di Maria Eugenia, siamo incoraggiati a vivere con questa “prospettiva di eternità”, considerando la terra come “un luogo di gloria per Dio”.[12] È un invito a concentrarsi sul Regno di Dio piuttosto che sui successi terreni e sulle storie di successo temporanee.
Maria Eugenia credeva che la fede in Cristo potesse rinnovare i nostri cuori e trasformare la società. Era convinta che l’educazione cristiana fosse la chiave per formare giovani che avrebbero plasmato il futuro del mondo. Non camminava da sola: fondò una comunità di suore (e laici) che condividevano la sua visione e la sua missione, ed è per questo che oggi siamo qui. Come Maria Eugenia, come possiamo vivere oggi come “pellegrini della speranza”?
Per molti versi, il nostro mondo non è diverso dal suo. Anche noi viviamo in un mondo ferito da guerre, conflitti, individualismo e materialismo dentro e intorno a noi. Santa Maria Eugenia ci ispira a essere costruttori di pace in un tempo di conflitti, a promuovere la comunione in un contesto di esclusione, a vivere con semplicità in una cultura di eccessi e consumismo, a confidare in Dio in ogni momento e a impegnarci per il Regno di Dio.
Siamo chiamati a camminare nella fede, confidando che ogni passo in avanti e ogni esperienza, sia positiva che negativa, abbia uno scopo. Ci incoraggia ad affrontare le sfide e le difficoltà con speranza, sapendo che Dio è con noi nel nostro cammino di pellegrini. Sopportando prove e problemi con una speranza incrollabile, vuole che costruiamo famiglie e comunità di pellegrini per un mondo migliore.
In questo contesto, l’invito di Papa Francesco risuona con la visione di Maria Eugenia in molti modi. Egli propone: “Sarebbe un buon esercizio quaresimale per noi confrontare la nostra vita quotidiana con quella di qualche migrante o pellegrino, per imparare a simpatizzare con le loro esperienze e, in questo modo, scoprire cosa Dio ci chiede per poter avanzare meglio nel nostro viaggio verso la casa del Padre”. [13]
Come Maria Eugenia, coltiviamo una mentalità da pellegrini con uno sguardo contemplativo, abbracciamo la vita come un viaggio sacro sulle orme di Gesù, confidiamo sempre nel progetto di Dio migliore del nostro, costruiamo nuove società di giustizia e pace e proteggiamo la nostra “casa comune” per le generazioni future. Che Santa Maria Eugenia benedica il nostro cammino di pellegrini! BUONA FESTA!
Con tutto il mio affetto e le mie preghiere!
Rekha M. Chennattu, RA
Generale superiore
Auteuil, 8 marzo 2025
[1] Vedi “Camminiamo insieme nella speranza”, il Messaggio di Quaresima di Papa Francesco, pubblicato il 25 febbraio 2025. Vedi anche Papa Francesco, SPES NON CONFUNDIT, Bolla di indizione del Giubileo ordinario dell’anno 2025.
[2] Maria Eugenia, Notes Intimes, n. 1505: “La quaresima successiva (1837), essendo morto il confessore che mia madre mi aveva dato, mi rivolsi all’Abbé Combalot. Fin dai primi rapporti, mi parlò dell’opera che riteneva di essere chiamato a trovare. In un pellegrinaggio a Sant’Anna d’Auray, la Santa gli aveva fatto sapere, disse, che la Santa Vergine voleva avere delle figlie che portassero il nome dell’Assunzione e che fossero vestite di bianco e porpora”.
[3] Tra gli esempi ricordiamo il 9 agosto 1856, il pellegrinaggio a Bétharram, santuario mariano; Notre Dame de Fourvière nel maggio 1862; il 14 aprile 1888, al santuario della Madonna del Buon Consiglio a Genezzano (per ringraziare dell’approvazione delle Costituzioni).
[4] Ad esempio: “In questa vita, che è un viaggio perpetuo, [religious] cammina ogni giorno…” (Maria Eugenia, Istruzioni del capitolo, 2 luglio 1876.).
[5] Maria Eugenia, Istruzioni capitolari, 28 settembre 1879.
[6] Maria Eugenia, Istruzioni del capitolo, 4 gennaio 1880.
[7] Vedi, ad esempio, Maria Eugenia, Istruzioni del capitolo, 7 gennaio 1877 e 4 gennaio 1880.
[8] Maria Eugenia li chiamava “viaggiatori” (Istruzioni del capitolo, 2 luglio 1876).
[9] Maria Eugenia, Istruzioni del capitolo, 4 gennaio 1880.
[10] Maria Eugenialettera all’Abbé Combalot, 20 luglio 1840.
[11] Maria Eugenia, Istruzioni del capitolo, 9 agosto 1874.
[12] Maria EugeniaIl credo del padre Lacordaire, probabilmente una lettera a padre Lacordaire, vedi Origines I – parte 2, capitolo XI.
[13] Papa Francesco, Messaggio quaresimale di Papa Francesco, 25 febbraio 2025.